IL CARRUBO È L’UOMO

Memorie, storia e storie attorno a un albero emblematico

IL CARRUBO È L’UOMO

Autori: Carlo Blangiforti, Alessandro D’Amato, Stefano La Malfa, Antonio Sarnari
Editore: Abulafia
Prefazione: Giuseppe Barbera
Fotografie: Alessia Scarso
Data di Pubblicazione: 2022
ISBN: 978-88-946237-5-8
Pagine: 168 [Cartonato Colore]

https://www.abulafiaeditore.it/

Grazie al proficuo ed equilibrato dialogo interdisciplinare tra uno storico, un etnoantropologo, un agronomo e un esperto d’arte è stato recentemente pubblicato il volume “Il carrubo è l’uomo. Memorie, storia e storie attorno a un albero emblematico”, edito da Abulafia, piccola realtà imprenditoriale indipendente.
Il volume, che comprende una prefazione di Giuseppe Barbera e fotografie di Alessia Scarso, nasce come omaggio alla memoria, alla storia e alle storie che accompagnano il vissuto del carrubo, pianta che si intreccia a diversi livelli con la vita dell’uomo e, in particolare, con quella dei popoli del Mediterraneo. La vita di uomini e donne, per diverse generazioni, è stata segnata dalla presenza del carrubo e dei suoi prodotti, che ancora oggi assumono una valenza produttiva e utilitaristica fondamentale, oltre che un ruolo centrale nella vita di quelle piccole economie contadine del sud Italia (specie, nel sud-est della Sicilia) che tuttora fanno della raccolta delle carrube un momento di intensa partecipazione collettiva e una sorta di rituale comunitario attorno a una pianta dalle spiccate valenze identitarie.
In virtù della collaborazione con la Fondazione Carlo Levi e l’Archivio Guccione anche il lato estetico e storico-artistico connesso alla specie viene messo in risalto, con particolare evidenza per quanto attiene ai cicli pittorici dedicati al carrubo dai due artisti.
Nella parte di approfondimento storico del ruolo assunto nell’economia locale siciliana a cavallo tra XIX e XX secolo, il volume contiene documentazione tratta dall’“Archivio Famiglia Tedeschi” conservata presso l’ Archivio di Stato di Ragusa e Sezione di Modica.

Attorno ad un albero e al suo paesaggio mette insieme discipline scientifiche ed umanistiche che, seppure separate in capitoli, sono attraversate da un incontro e confronto continuo. La consapevolezza insomma che, come suole dirsi, “bisogna sapere tutto di qualcosa ma allo stesso tempo, qualcosa di tutto”. Il rischio è altrimenti quello di restare “specialisti ignoranti”.
Il libro parte necessariamente dalla natura (“origine, caratteristiche ed utilizzi” è il sottotitolo dell’Introduzione di Stefano La Malfa), ma subito si confronta con la cultura. Potrebbe dirsi, in un gioco etimologico, che sceglie di non occuparsi, se non per quanto è necessario, della coltura. Per essa sono indicati, nel testo e nell’elenco bibliografico, possibili ed esaurienti approfondimenti ma si è scelto di non percorrerli, perché si è consapevoli che la “forza” del carrubo e del suo paesaggio, la forza che può renderli non “sradicabili” è altrove e non solo sui risultati agronomici, economici, aziendali e di mercato, seppure fondativi. È, insieme, nella storia, nella letteratura, negli artefatti, nella medicina, negli usi gastronomici, nell’incontro tra culture. Lo fanno nei loro capitoli, ricchissimi di informazioni, Alessandro D’Amato, etnoantropologo, Antonio Sarnari, esperto d’arte, e Carlo Blangiforti, letterato di ampio raggio. A Stefano La Malfa, il compito di introdurre e coordinare il libro e rappresentare come l’arte e in particolare la pittura di Carlo Levi siano il linguaggio più efficace per comprendere.

[dalla Prefazione a cura di Giuseppe Barbera]